Le alghe sono 10 volte più inquinate dell’acqua
5 Maggio 2023
Un nuovo studio arriva a stilare una valutazione pessimistica del livello di inquinamento in mare. I ricercatori dell’Istituto Alfred Wegener hanno condotto le loro ricerche concentrandosi sull’alga Melosira arctica, che ha la particolarità di crescere sotto i ghiacci artici.
Protetta (a prima vista) dall’inquinamento umano, è l’unica fonte di cibo per una numerosa b presente nelle regioni artiche. Un anello centrale nell’ecosistema marino artico, questa alga è all’inizio della catena alimentare.
Ma studiando queste alghe più da vicino, gli scienziati hanno fatto una scoperta inquietante. Hanno appena pubblicato le loro scoperte sulla rivista Environmental Science and Technology. Secondo questo studio, la concentrazione di microplastiche è molto più alta nel cuore delle alghe che nell’acqua di mare circostante.
Le alghe inquinate sono un pericolo per il loro ambiente
Peggio ancora, i ricercatori spiegano che questa fonte di inquinamento non scompare con le alghe. Una volta che la pianta muore, cade nelle profondità dell’oceano, portando con sé migliaia di microplastiche. Gli scienziati ritengono che la presenza di microplastiche nel ghiaccio artico potrebbe spiegare questo inquinamento, che è superiore al previsto.
Queste alghe marine utilizzano l’acqua ghiacciata per il cibo, che ha alcuni sedimenti unici che non si trovano nell’acqua di mare, ma questa specificità, che rende l’acqua ghiacciata “pura” una fonte di cibo, consente anche alle microplastiche di diffondersi a macchia d’olio nell’oceano.
Una così alta concentrazione di microplastica è preoccupante. Gli scienziati spiegano che se l’ambiente vicino alle alghe è già disturbato da questo inquinamento senza precedenti, potrebbe avere conseguenze lontano dal ghiaccio marino. Infatti le alghe sono, come accennato in precedenza, una fonte di cibo nelle regioni artiche.
Inquinamento con molteplici conseguenze
Questo inquinamento potrebbe anche rappresentare un rischio per la salute umana. È probabile che tutti i pesci catturati nelle regioni artiche siano stati contaminati da microplastiche. Gli scienziati spiegano anche che la presenza di microplastica nel “corpo” delle alghe rende più complessa la fotosintesi.
La cattura del carbonio è alterata da questo inquinamento e quindi contribuisce, in qualche modo, al riscaldamento globale. Ricordiamo che l’inquinamento da plastica rappresenta 2,3 milioni di tonnellate di rifiuti in mare, la maggior parte dei quali finisce per disintegrarsi in mare e trasformare la plastica in particelle di “microplastica” di soli 20 e 30 μm. Per dare un’idea, un capello umano ha uno spessore di circa 70 μm.