Cambiamenti climatici, Clima e ambiente, energie rinnovabili

Come inquadriamo la situazione ambientale può fare la differenza

Come inquadriamo la situazione ambientale può fare la differenza

By daniele

George Lakoff, professore all’Università di Berkeley in California e Senior Yellow dell’Istituto Rockridge, è uno dei maggiori linguisti del nostro tempo ed è anche uno dei maggiori intellettuali statunitensi. 

Nel suo libro divenuto un classico “Non pensare a un elefante”  Lakoff ha detto una cosa molto interessante: “tutte le parole sono definite in relazione a cornici concettuali”. Queste cornici, in inglese frame,  “… danno forma agli obiettivi che perseguiamo, ai piani che facciamo, al modo in cui agiamo e ciò che conta come un risultato buono o cattivo delle nostre azioni”.

Queste strutture mentali riguardano ogni aspetto del mondo, compresi i temi green. Come inquadriamo la situazione ambientale è importante e le parole che usiamo lo sono altrettanto. 

Proprio per questo dobbiamo riformulare il nostro concetto di riciclo e di rifiuti se vogliamo seguire un’economia circolare nel prossimo futuro. 

L’economia circolare è un modo di progettare, realizzare e utilizzare le cose considerando i limiti del nostro pianeta.  

Come sostiene George Lakoff il riscaldamento globale ha introdotto la più grande crisi morale che abbiamo mai sperimentato sulla Terra. Cambiare la nostra visione del mondo per un futuro più prospero è quanto mai necessario.

Nel suo libro, l’intellettuale afferma che se sei in grado di controllare la cornice mentale, allora ottieni il controllo.

Quello che inoltre intende fare è dimostrare che l’elaborazione di una critica in termini di cornice dominante dello spreco di crescita porta solo a quella che chiama “ipocognizione ambientale” o mancanza di un vero pensiero alternativo. Di conseguenza, afferma che il modo giusto per riattivare la politica (cioè la lotta per istituire significati sul sociale) sarebbe quello di adattare nuovi e distinti contro-cornici su spreco e sostenibilitĂ  con cui i soggetti si identificano. Questa personalizzazione implicherebbe l’allontanamento dagli approcci basati sui sondaggi, sulla ricerca del consenso e sulla retorica. Â