Il fumo degli incendi boschivi distrugge anche lo strato di ozono?
27 Luglio 2022
Gli incendi boschivi sono un grave disastro ecologico, poiché a lungo termine distruggono le superfici naturali. Ora sappiamo anche che gli incendi boschivi contribuiscono in modo determinante al riscaldamento globale, poiché rilasciano nell’atmosfera il carbonio immagazzinato nelle piante e la torba delle foreste.
Quello che è meno noto è che gli incendi boschivi contribuiscono anche al degrado dello strato di ozono, il filtro che protegge il pianeta dai raggi UV. Uno studio pubblicato da ricercatori canadesi con il sostegno finanziario dell’Agenzia spaziale canadese ha appena approfondito l’argomento e conferma le gravi conseguenze degli incendi boschivi sulla struttura della stratosfera e sullo stato dello strato di ozono. Per comprendere meglio questo fenomeno, scaviamo un po’ più a fondo.
Comprendere i problemi relativi allo strato di ozono
Lo strato di ozono si riferisce a una parte dell’atmosfera, in alta quota, a livello della stratosfera, che è composta in gran parte da ozono. Questo gas, quando è così concentrato nella stratosfera, ha la particolarità di assorbire gran parte della radiazione ultravioletta che lo raggiunge. Tuttavia, questa radiazione è pericolosa per gli organismi viventi: nell’uomo, ad esempio, provoca un invecchiamento cellulare accelerato e aumenta il rischio di cancro. Ma sono anche dannosi per numerose specie ed ecosistemi, ad esempio i coralli.
Lo strato di ozono è il risultato di un equilibrio dinamico che coinvolge molte reazioni fisico-chimiche che avvengono nella parte alta dell’atmosfera: la radiazione solare “trasforma” l’ossigeno in ozono, che si degrada interagendo con alcuni gas presenti nella stratosfera si ricombina con altri . È grazie a questo fragile equilibrio che la quantità di ozono rimane relativamente stabile nella stratosfera e che siamo protetti dai raggi UV. Tuttavia, le attività umane disturbano questo equilibrio. Quando emettiamo determinati gas inquinanti nell’atmosfera, le interazioni chimiche della stratosfera vengono modificate. È quello che è successo con la crisi del “buco nello strato di ozono”: stavamo emettendo troppo gas di cloro, che distrugge l’ozono ad alta quota, che ha creato un “buco” nello strato di ozono polare.
Incendi boschivi e strato di ozono: quale legame?
Quindi cosa c’entra questo con gli incendi boschivi? Ebbene, quando scoppiano incendi di massa, come in Australia nel 2019-2020, molte particelle finiscono nell’atmosfera e talvolta raggiungono la stratosfera, dove alterano l’equilibrio fisico-chimico.
Lo ha dimostrato un team di ricercatori specializzati in chimica atmosferica. Utilizzando i dati di misurazione satellitare, gli scienziati sono stati in grado di dimostrare che il fumo risultante dagli incendi ha iniettato un certo numero di particelle con proprietà acide nella stratosfera. Queste particelle e queste polveri interagiscono poi con gli altri gas presenti nella parte alta dell’atmosfera (idrogeno, azoto, gas di cloro) e perturbano la regolazione dell’ozono.
I ricercatori hanno così dimostrato che a seguito degli incendi del 2019-2020 in Australia, i fumi che hanno raggiunto l’atmosfera avevano causato un calo della concentrazione di ozono e un aumento della concentrazione di formaldeide e gas di cloro. Specificano che queste perturbazioni, mai osservate in quasi 15 anni, potrebbero avere conseguenze molto importanti sull’equilibrio della stratosfera, e che potrebbero creare forme di “buchi” nello strato di ozono, come quanto osservato negli anni ’80 nell’emisfero settentrionale.
Ozono, incendi e riscaldamento globale
Nella misura in cui i grandi incendi boschivi sono destinati ad aumentare con il riscaldamento globale, queste conclusioni sono motivo di preoccupazione. Possiamo infatti aspettarci di osservare sempre più spesso fenomeni di incendio, come quelli che hanno colpito l’Australia nel 2019-2020, il Brasile nel 2019 o il Canada nel 2021.
Ogni volta vengono emesse in atmosfera notevoli quantità di particelle e di fumo, che contribuiscono quindi sia ad aumentare la concentrazione di CO2 nell’atmosfera (aggravando così ulteriormente il riscaldamento globale), ma che disturbano anche gli equilibri atmosferici, in particolare a livello di ozono strato.
Ma oggi siamo impreparati a questo tipo di problema. In primo luogo, i modelli scientifici non sono ancora completamente sviluppati per anticipare i disturbi che questi incendi boschivi potrebbero causare nella stratosfera. È quindi difficile prevedere con precisione dove e come potrebbe essere degradato lo strato di ozono. I fenomeni saranno locali o potranno avere un impatto globale sulla struttura dell’atmosfera? Logicamente, quindi, è anche complesso anticipare i problemi sanitari ed ecosistemici che potrebbero derivare dal degrado dello strato di ozono. È quindi urgente, oggi, integrare queste realtà nelle nostre politiche pubbliche, e aggiungere agli sforzi di mitigazione (molto insufficienti) attualmente in corso una vera e propria strategia di adattamento agli effetti indotti dal riscaldamento globale.