L’acidificazione degli oceani sta preoccupando gli scienziati
26 Marzo 2022
Quando pensiamo agli oceani in relazione all’inquinamento, pensiamo ai rifiuti chimici e alla plastifica ma il crescente peggioramento degli oceani dipende anche dalla loro acidificazione. Sono in molti a sottostimare o a non essere a conoscenza di questo problema che affligge le acque del nostro pianeta.
L’acidificazione degli oceani è talvolta chiamata il “gemello altrettanto malvagio del cambiamento climatico” e per una valida ragione: è una conseguenza significativa e dannosa dell’eccesso di anidride carbonica nell’atmosfera che non vediamo o sentiamo perché i suoi effetti si verificano sott’acqua. Almeno un quarto dell’anidride carbonica (CO2) rilasciata dalla combustione di carbone, petrolio e gas non rimane nell’aria, ma si dissolve nell’oceano. Dall’inizio dell’era industriale, l’oceano ha assorbito circa 525 miliardi di tonnellate di CO2 dall’atmosfera, attualmente parliamo di circa 22 milioni di tonnellate al giorno.
Circa un quarto della CO2 che l’umanità emette nell’atmosfera viene dissolta negli oceani. Qui forma acido carbonico, alterando la chimica oceanica e diminuendo il pH dell’acqua superficiale. La maggiore acidità riduce la quantità di ioni carbonato disponibili, un “mattone” essenziale utilizzato da molte specie marine per la formazione di conchiglie e scheletri.
Oltre a superare la soglia di concentrazione, questa acidità crescente rende difficile la crescita e la sopravvivenza di molti organismi come i coralli e alcune specie di crostacei e plancton. La perdita di biodiversità è un problema che va affrontato prima che sia troppo tardi. L’estinzione di queste specie cambierebbe la struttura e la dinamica degli ecosistemi oceanici e ciò potrebbe potenzialmente portare anche a una drastica riduzione del mercato ittico. Rispetto all’epoca preindustriale, l’acidità superficiale degli oceani è già aumentata del 30%.
A differenza della maggior parte degli altri impatti umani sull’ambiente marino, che sono spesso su scala locale, il confine dell’acidificazione degli oceani tocca inevitabilmente l’intero pianeta. Purtroppo situazioni come queste rappresentano un campanello d’allarme di notevole portata. Ciò è anche un esempio di quanto siano strettamente interconnessi i nostri confini. Ciò non di meno, la concentrazione di CO2 atmosferica è la variabile che influenza sia il clima sia l’acidificazione degli oceani.