Pesticidi ed effetti sulla salute: nuovi risultati scientifici
18 Agosto 2022
Gli effetti dei pesticidi sulla salute umana e sull’ambiente sono fonte di crescente preoccupazione. Per misurare questi rischi, l’Inserm (Istituto nazionale di salute e ricerca medica) ha pubblicato una perizia collettiva nel 2013. Su richiesta di cinque dipartimenti di Stato, Inserm si è impegnata ad aggiornare la sua analisi. Il 30 giugno, l’istituto di ricerca ha pubblicato il suo nuovo rapporto intitolato “Pesticidi ed effetti sulla salute – Nuove prove”. Questo lavoro triennale si basa sull’analisi di 5.300 studi e su ulteriori ricerche svolte da Inserm.
Contrariamente a quanto alcuni media hanno potuto dire, Inserm si è concentrato principalmente sull’esposizione professionale, ovvero quella delle persone che lavorano a contatto con i pesticidi, e quella dei loro figli. Il rapporto aggiornato conferma l’esistenza di maggiori rischi per questa popolazione e ne individua anche di nuovi.
In questo articolo troverai termini come “presunzione forte” o “presunzione debole” che sono quelli usati da Inserm. Una forte presunzione significa che Inserm ha trovato molti studi di buona qualità che mostrano tutti un legame tra due parametri. Una presunzione moderata significa che Inserm ha trovato almeno uno studio di buona qualità che stabilisce questo collegamento. Una presunzione debole non significa che questo legame non esista, ma che l’Inserm non ha trovato studi abbastanza affidabili per stabilire con certezza questo legame.
Rischi comprovati per i professionisti a diretto contatto con i pesticidi
I lavoratori agricoli e quelli dell’industria di produzione di prodotti fitosanitari sono la popolazione più esposta ai pesticidi. Stiamo parlando di esposizione professionale. Gli studi hanno iniziato a esaminare i diversi effetti dell’esposizione ai pesticidi in ambito lavorativo dopo diversi casi di avvelenamento acuto da insetticida. I dati analizzati da Inserm hanno consentito di spostare da moderata a forte la presunzione di un legame tra esposizione ai pesticidi degli agricoltori e disturbi cognitivi (attenzione, memoria, astrazione).
I nuovi dati raccolti da Inserm hanno inoltre permesso di stabilire con forte presunzione un legame tra l’esposizione professionale e altre cinque patologie: morbo di Parkinson, linfoma non Hodgkin (NHL), mieloma multiplo, cancro alla prostata, broncopneumopatia cronica ostruttiva e bronchite cronica. Per NHL è stato possibile identificare le sostanze responsabili: malathion, diazinon, lindano, DDT.
Sono stati individuati collegamenti con altre patologie ma questa volta con una moderata presunzione. Ciò riguarda il morbo di Alzheimer, i disturbi ansiosi-depressivi, alcuni tumori (leucemia, sistema nervoso centrale, vescica, reni, sarcomi dei tessuti molli), l’asma e il respiro sibilante e le patologie della tiroide.
Esposizione ai pesticidi durante la gravidanza: i rischi per il bambino
Alcuni periodi della vita come la gravidanza, la prima infanzia o il passaggio all’adolescenza sono riconosciuti come momenti di maggiore vulnerabilità di fronte a un evento o agente tossico. Questo è il motivo per cui Inserm nella sua analisi era particolarmente interessata all’esposizione ai pesticidi durante la gravidanza. Hanno scoperto che esisteva un legame tra l’esposizione ai pesticidi durante la gravidanza (esposizione professionale o quotidiana) e i disturbi neuropsicologici e dello sviluppo motorio nei bambini. Gli insetticidi organofosfati e piretroidi sono selezionati per i loro effetti neurotossici sui bambini. Gli studi analizzati da Inserm mostrano inoltre, con una forte presunzione, un legame tra l’esposizione materna durante la gravidanza (attraverso l’uso professionale o domestico) o nei bambini e il rischio di alcuni tumori, in particolare leucemia e tumori del sistema nervoso centrale.
E i rischi per la popolazione generale, quindi?
L’analisi di Inserm si è concentrata meno sui rischi per la popolazione generale, che non è esposta ai pesticidi in ambito professionale ma attraverso l’uso alimentare o domestico. Gli studi sull’argomento erano basati su numeri troppo piccoli o non avevano una metodologia sufficientemente rigorosa. L’Inserm ha però potuto stabilire con una moderata presunzione che esiste un legame tra l’esposizione della popolazione generale e alcune patologie come i disturbi cognitivi, il morbo di Parkinson, l’asma, il respiro sibilante, il cancro al seno e le patologie della tiroide.
Sono ancora necessarie ulteriori ricerche per collegare una sostanza specifica a una patologia, nonché ricerche sugli effetti dei cocktail (esposizione a diversi pesticidi). Tuttavia, le conclusioni della relazione Inserm sembrano già sufficienti per imporre una regolamentazione dell’uso di questi pesticidi al fine di tutelare la salute dei professionisti, della popolazione in generale e delle generazioni future.