Qual è l’impronta di carbonio di ChatGPT?
17 Maggio 2023
Secondo la piattaforma Greenly, l’impronta di carbonio di ChatGPT è equivalente a quella di 136 viaggi di andata e ritorno in aereo tra Parigi e New York.
Dal suo lancio a fine 2022, ChatGPT è stato al centro di tante discussioni. Questo nuovo strumento di intelligenza artificiale generativa è in grado di produrre contenuti diversi e vari per molti usi quotidiani: ricerca di informazioni, riassunti di libri, ricette di cucina… Alcuni utenti di Internet lo usano persino per scrivere lettere di accompagnamento o discorsi da testimone per i matrimoni!
L’interesse per ChatGPT è aumentato solo lo scorso marzo, con il rilascio della versione GPT-4 ancora più sofisticata e potente. Ma ogni innovazione ha un costo ecologico, come abbiamo visto con altre tecnologie recenti come le criptovalute o gli NFT. E ChatGPT non fa eccezione.
Il volto nascosto dei data center
L’applicazione e piattaforma francese Greenly, che consente alle aziende di valutare le proprie emissioni di CO2 in tempo reale, ha esaminato proprio l’impronta di carbonio di ChatGPT3. Il conto è piuttosto salato. Secondo le stime di Greenly, la versione GPT-3 del nuovo servizio AI emetterebbe 240 tonnellate di CO2 equivalente (CO2e), ovvero l’equivalente di 136 viaggi di andata e ritorno tra Parigi e New York. Il principale consumo energetico di ChatGPT3 non risiede nel suo utilizzo in sé, ma nei data center implementati per farlo funzionare.
I soli sistemi di apprendimento rappresentano il 99% delle emissioni totali, ovvero 238 tCO2e all’anno. “Nel dettaglio, il funzionamento elettrico copre i tre quarti dell’impronta di carbonio (ovvero 160 tCO2e), seguito dalla produzione di server (68,9 tCO2e) e dalla perdita di gas refrigeranti (9,6 tCO2e)“, precisa l’indagine.
L’entusiasmo si ridimensiona
Le restanti due tonnellate dell’impronta di carbonio valutate da Greenly si riferiscono alla progettazione dello strumento al suo utilizzo, come l’archiviazione dei dati, il trasferimento dei dati e l’operazione di ricerca. Questo calcolo si basa sullo scenario in cui un’azienda utilizzerebbe ChatGPT per inviare automaticamente un milione di e-mail inviate al mese per un periodo di un anno. Cosa che mette in prospettiva l’entusiasmo generale provato per questo strumento, percepito come “rivoluzionario” sotto molti aspetti. “Nonostante l’affascinante performance di ChatGPT, è lecito chiedersi se il gioco valga lo sforzo dal punto di vista ambientale. Con ogni progresso tecnologico, le emissioni di carbonio aumentano in modo significativo“, sottolinea Tommy Catherine, esperto di clima per Greenly.