Acidificazione degli oceani, che cos’è e quali sono le cause
20 Luglio 2022
Sempre più scienziati sono preoccupati per l’accelerazione dell’acidificazione degli oceani, un fenomeno complesso, causato in particolare dall’inquinamento umano, e che comporta numerose conseguenze sugli equilibri degli ecosistemi globali.
Acidificazione degli oceani, cos’è
Come tutti i liquidi, gli oceani hanno un pH, che misura l’attività degli idroni nel liquido, in altre parole il grado di acidità e basicità del liquido. Più basso è il pH di un liquido, più acido è il liquido e più alto è il pH, più alcalino è il liquido. Il pH medio degli oceani è normalmente intorno a 8,25: è questo livello che permette uno sviluppo ottimale della vita marina come la conosciamo oggi. Il problema è che da diversi decenni il pH degli oceani tende a diminuire: oggi sarebbe intorno a 8,14, ovvero un calo di 0,1 punti di pH.
Le cause dell’acidificazione degli oceani
Le cause dell’acidificazione degli oceani sono molteplici. I tre fattori principali sono:
- Assorbimento di CO2 in eccesso da parte degli oceani
- Assorbimento dei composti dell’azoto da parte dell’oceano
- Assorbimento dei composti dello zolfo da parte dell’oceano
1. Acidificazione degli oceani da CO2
È principalmente la CO2 assorbita dall’oceano che è responsabile dell’acidificazione globale degli oceani. Infatti, dalla rivoluzione industriale, le società umane hanno rilasciato nell’atmosfera quantità significative di gas serra, in particolare CO2, che, tra le altre cose, provocano il riscaldamento globale. Ma non tutta questa CO2 rimane nell’atmosfera: parte viene assorbita da piante e alberi, ma la maggior parte viene assorbita dagli oceani (circa un terzo).
La CO2 si dissolve gradualmente nell’acqua e questo produce (tra l’altro) acido carbonico che riduce il pH dell’acqua. Per 250 anni l’oceano ha assorbito centinaia di milioni di tonnellate di CO2 a livello globale e questo eccesso di CO2 ha contribuito notevolmente ad aumentare il livello di acidità negli oceani.
2. Il ruolo dei composti azotati nell’acidificazione degli oceani
Le attività umane ed in particolare quelle agricole contribuiscono all’emissione in atmosfera di grandi quantità di composti azotati, rappresentati in particolare da N2O (protossido di azoto). Quando questi composti azotati si dissolvono nell’oceano, hanno anche avuto proprietà acidificanti e contribuiscono all’acidificazione generale degli oceani.
Rispetto all’acidificazione generata dall’aumento delle emissioni di CO2, quella generata dall’interruzione del ciclo dell’azoto è piuttosto bassa, ma comincia a destare preoccupazione, soprattutto in prossimità delle coste dove le attività agricole sono importanti.
Acidificazione globale degli oceani
Nel 2014, uno studio condotto da un team di ricercatori del Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University ha cercato di mappare il fenomeno dell’acidificazione degli oceani in tutto il pianeta. I risultati mostrano che tutti gli oceani del pianeta sono interessati dal fenomeno. Geograficamente sono particolarmente interessate le zone equatoriali e gli oceani prossimi ai poli. Il Pacifico equatoriale è largamente interessato, ma è particolarmente la sua parte settentrionale, vicino alle coste russe e nordamericane. Nel complesso, anche le aree costiere sono fortemente interessate dall’acidificazione degli oceani.