L’auto elettrica rischia di far esplodere i nostri consumi elettrici?
6 Dicembre 2022
L’auto elettrica è spesso vista come una delle chiavi della transizione ecologica. Ma sorge una domanda: se si diffonde, non rischiamo di superare le nostre capacità di produzione di energia elettrica?
L’auto elettrica solleva spesso domande e polemiche. Negli ultimi anni in molti si sono interrogati sull’impatto ambientale dell’auto elettrica: è davvero così green? Abbiamo parlato anche dell’impatto ambientale delle batterie delle auto elettriche, della questione dei metalli, del riciclo…
Ma queste non sono le uniche domande sollevate dallo sviluppo del veicolo elettrico. Tra queste domande ci sono quelle del consumo di energia elettrica. Se sempre più italiani passeranno alle auto elettriche, non rischieremo di trovarci in una situazione in cui avremo bisogno di troppa elettricità rispetto a quella che possiamo produrre
L’auto elettrica: verso un aumento del consumo di elettricità
Sulla carta il problema è semplice: se sostituiamo le attuali auto termiche con auto elettriche, allora avremo bisogno di più elettricità per alimentare queste auto. Sapendo che un veicolo elettrico consuma tra i 15 e i 20 kWh di elettricità ogni 100 km, si può immaginare che milioni di veicoli elettrici che percorrono migliaia di km ogni anno potrebbero finire per consumare gran parte dell’elettricità prodotta in Italia ogni anno.
A lungo termine, è anche possibile che non produrremo abbastanza elettricità per rifornire tutti i veicoli elettrici oltre al resto del nostro fabbisogno. O che siamo costretti a ricorrere a nuove fonti di produzione di energia elettrica per soddisfare i nostri bisogni.
La crescita dei veicoli elettrici: non è un problema per la produzione elettrica?
Su una rete elettrica, non è necessario ragionare solo in termini di produzione complessiva, ma anche in termini di potenza richiesta, cioè la quantità di energia che il sistema è in grado di fornire in un dato momento. La rete elettrica, infatti, deve essere in grado di produrre in ogni momento energia sufficiente a sostenere la domanda: se in un dato momento T, tutti gli italiani hanno bisogno di energia, il sistema deve essere in grado di fornirla in tempo reale.
Però, concretamente, in Italia, tutti i giorni a inizio serata, c’è un “picco di consumo” elettrico, quindi una maggiore richiesta di potenza sulla rete. Questo è logico, visto che si torna a casa a quest’ora e si accendono il riscaldamento, gli elettrodomestici, l’illuminazione. Di conseguenza, il consumo globale contemporaneo di elettricità aumenta… Se a questi consumi aggiungiamo la possibilità di collegare un’auto elettrica alla rete, allora questo può aumentare ulteriormente la domanda di energia, e potenzialmente causare problemi di stabilità alla rete.
Veicolo elettrico, consumi di punta e richieste di energia elettrica
Occorre quindi fare attenzione che tutti i veicoli elettrici non si ricarichino tutti contemporaneamente e, soprattutto, che questa massiccia carica non avvenga contemporaneamente agli altri picchi di richiesta di energia elettrica.
Ma ci sarebbero delle soluzioni: primo, garantire agli utenti la possibilità di ricaricare il proprio veicolo praticamente ovunque sul territorio e non solo a casa. Pertanto, una persona che si reca al lavoro con un veicolo elettrico potrebbe essere in grado di ricaricarlo nel luogo di parcheggio durante il giorno, evitando di doverlo ricaricare al ritorno a casa. Sono inoltre possibili sistemi di controllo tariffario basati sul segnale ore di punta/ore minori, per consentire la ricarica automatica dei veicoli nei periodi di bassa richiesta di potenza. In concreto, quindi, serve un sistema di gestione della ricarica che consenta di non saturare la rete, ma la crescita di questo settore non pone a priori un problema insormontabile in termini di consumo di energia elettrica.