Nei prossimi 5 anni farà sempre più caldo, lo dice l’OMM
22 Maggio 2023
L’Organizzazione meteorologica mondiale, ha appena pubblicato il suo nuovo rapporto sul cambiamento climatico nei prossimi 5 anni (2023-2027). L’effetto del riscaldamento globale, unito a quello del ritorno di El Niño, porterà quasi sicuramente a nuovi record di calore. Inoltre, l’OMM stima che tra cinque anni avremo l’anno più caldo mai registrato.
Mentre l’aumento della temperatura globale ha già raggiunto +1,15°C dal periodo preindustriale, l’OMM ha appena annunciato, che tra il 2023 e il 2027 “È probabile al 66% che la temperatura media annua in prossimità della superficie del Globo superi di 1,5 ºC i valori preindustriali per almeno un anno. È probabile al 98 % che almeno uno dei prossimi cinque anni e il periodo complessivo di cinque anni siano i più caldi mai registrati”. È addirittura possibile che l’asticella simbolica di +1,5°C, considerata come soglia da non superare pena numerose conseguenze irreversibili, venga superata fino a raggiungere +1,8°C entro il 2027: “la probabilità che il quinquennio la temperatura media supera la soglia di +1,5°C è solo del 32%. Tuttavia, la probabilità di un temporaneo superamento della soglia di +1,5°C è costantemente aumentata dal 2015, quando era prossima allo zero. Per gli anni tra il 2017 e il 2021, questa probabilità era del 10%.”
È probabile che i prossimi due anni supereranno tutti i record di calore
L’anno più caldo registrato finora rimane il 2016, caratterizzato da un fortissimo fenomeno El Niño. Ma quest’anomalia, che si svolge per fasi (alternandosi a La Niña, la sua controparte fredda) ha conseguenze che si manifestano nel corso di diversi anni. In generale, l’effetto massimo di El Niño sul clima globale non si verifica fino all’anno successivo.
Se El Niño si verificherà durante questa estate del 2023 come previsto, il suo impatto sarà quindi massimo nel 2024. “È probabile che il record di temperatura stabilito nel 2016, segnato da un episodio El Niño eccezionalmente forte, sia battuto nei prossimi cinque anni“, ha affermato l’OMM. Le conseguenze di El Niño saranno quindi sicuramente minime nel 2023, ma molto marcate nel 2024, o addirittura nel 2025: l’effetto cumulativo del riscaldamento legato alle emissioni di gas serra e a El Niño produrrà senza dubbio record di calore in serie.
Mentre le temperature continueranno a salire in tutto il mondo, più o meno rapidamente, in termini di precipitazioni, l’andamento sarà radicalmente diverso da una regione all’altra del mondo: “Rispetto alla media per il periodo 1991-2020, il regime medio delle precipitazioni tra maggio e settembre per il periodo 2023-2027 mostra un aumento delle precipitazioni nel Sahel, nell’Europa settentrionale, in Alaska e nella Siberia settentrionale e una diminuzione delle precipitazioni nel bacino amazzonico e in alcune regioni dell’Australia“.
Dopo le previsioni, è tempo di prepararsi
L’Organizzazione Meteorologica Mondiale è l’organo autorevole delle Nazioni Unite in materia di meteo, clima e acqua e l’obiettivo dei suoi rapporti è quello di permettere alle varie nazioni di anticipare le possibili conseguenze. L’aumento del caldo nei prossimi 5 anni avrà “ripercussioni sulla salute, sulla sicurezza alimentare, sulla gestione dell’acqua e sull’ambiente” e “dobbiamo prepararci“, avverte il segretario generale dell’Omm, Petteri Taalas.