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Gli imballaggi in plastica aumentano lo spreco di cibo fresco

Gli imballaggi in plastica aumentano lo spreco di cibo fresco

By daniele

Le persone stanno diventando sempre più consapevoli dell’impatto umano sul pianeta Terra e lo spreco di cibo è uno dei temi più scottanti. Questo perché tocca da vicino la popolazione di tutto il mondo.

Nella battaglia contro lo spreco alimentare, l’imballaggio è risultato essere uno dei maggiori problemi da affrontare. Gli imballaggi e le pellicole avvolgono il nostro cibo ma creano altre problematiche nel tentativo di salvaguardarlo.

Secondo le ultime indagini i supermercati dovrebbero smettere di vendere prodotti freschi come mele e patate in imballaggi di plastica, perché questa non li fa durare più a lungo. L’inquinamento si va così a sommare allo spreco alimentare.

Lo studio durato 18 mesi dell’ente benefico per la sostenibilità Wrap ha esaminato le vendite di  alcuni prodotti. Gli esperti hanno osservato le confezioni di alcuni prodotti alimentari in relazione alle vendite. Secondo Wrap gli involucri di plastica monouso non aiutano a prevenire gli sprechi come pensano in molti.

Questi imballaggi, infatti, spingono le persone ad acquistare più del necessario, aumentando il problema dello spreco di cibo.

Wrap ha studiato nello specifico cinque articoli: mele, banane, broccoli, cetrioli e patate, conservati nella confezione originale e sfusi, esaminandoli inoltre a diverse temperature.

Gli studiosi di Wrap hanno rilevato che se questi cinque prodotti fossero venduti sfusi e senza le date di scadenza la situazione cambierebbe in meglio. Si potrebbero risparmiare più di 10.300 tonnellate di plastica e all’incirca 100.000 tonnellate di cibo dallo spreco ogni anno, l’equivalente di 14 milioni di casse di cibo.

Lo spreco di cibo può essere impedito se le persone acquistano la giusta quantità di cibo e se viene ridotto l’impiego di plastica che risulta comunque inquinante. Questi imballaggi aumentano il costo anche per i produttori come per i supermercati e i loro clienti, anche se lo scotto più grande lo paga l’ambiente.

Si tratta di un piccolo cambiamento che potrebbero dare un notevole contributo nella battaglia per salvare il pianeta.