Passare dal rischio alla resilienza: sviluppo urbano sostenibile
30 Marzo 2022
L’urbanizzazione deve essere ripensata per rispondere alle urgenze della nostra epoca. La frequenza e l’intensità dei rischi naturali associati al cambiamento climatico, sono fattori che non possono più essere ignoranti o, nel migliore dei casi, passare in secondo piano. Le città e i paesi sono i motori dell’economia. Crescono in altezza con i grattacieli, si espandono, inglobano altri territori ma questi ambienti per rimanere vitali devono essere ripensati.
A causa della concentrazione di persone che si viene a creare, per via delle infrastrutture e delle attività economiche, i centri urbani sono altamente esposti ai rischi naturali e ai cambiamenti climatici. Molti dei centri urbani mondiali si trovano in aree considerate più compromesse, come le coste e le pianure a rischio alluvione.
Affrontare i cambiamenti con resilienza è l’unico modo per uscirne vincenti. I risultati non tarderanno ad arrivare applicando finalmente una filosofia non antropocentrica anche al settore urbano.
La resilienza urbana è la capacità di resistere e riprendersi da shock imprevisti associati ai rischi naturali e ai cambiamenti climatici. Costruire con resilienza significa anticipare i rischi. I pericoli futuri possono essere affrontati in modo efficace attraverso una pianificazione e una gestione urbana pensata in modo sostenibile. Considerare e rispondere a queste problematiche è una parte essenziale delle strategie di gestione urbana proattiva e dei piani di sviluppo delle infrastrutture. I possibili approcci per costruire la resilienza urbana includono diverse strategie.
Per farlo è necessario:
– raccogliere informazioni sui rischi naturali e sui cambiamenti climatici;
– fornire servizi urbani di base a tutti i residenti;
– adottare una pianificazione dell’uso del suolo;
– migliorare gli standard di progettazione delle infrastrutture per tenere conto dei rischi naturali e dei cambiamenti climatici;
– preservare le funzioni dell’ecosistema naturale come i canali di drenaggio naturali, lo spazio verde e i respingenti naturali del litorale;
– implementare efficaci sistemi di allerta.